lunedì 1 settembre 2008

"La rivoluzionaria IDEA della -Rappresentanza- (democrazia mai realizzata)"


"La rivoluzionaria IDEA della -Rappresentanza- (democrazia mai realizzata)"

Tempo fa dialogando in una discussione su un Meet-Up riguardante l'elezione del nuovo "Organizer" e dei suoi "Assistenti" ho proposto che tale elezione tenesse conto della percentuale reale in base al sesso, cioè che venissero "eletti" (incaricati di rappresentarci e gestire il luogo e le iniziative comuni) persone che effettivamente ci rappresentassero (almeno nel sesso).
Ovviamente mi hanno risposto parlando di "quote rosa e blu" dimostrandosi contrari per motivi pratici e preferendo persone "capaci" a prescindere dal sesso.
Da qui è scaturita una mia riflessione e reazione, intanto io NON avevo mai parlato di "quote" di nessun tipo... ma di una cosa che nessuno vuole capire, cioè di "rappresentanza" e quindi di un minimo di "giustizia".
Mi sono reso conto che automaticamente quando si sente parlare di "mettere" (dovunque) più donne di quelle che ci sono, inconsciamente (così siamo stati addomesticati a pensare) pensiamo "NO!"... perché "io voglio gente capace a rappresentarmi!" come se le donne non potessero esserlo.
Ma poi NON è solo un discorso maschilista o femminista (due facce della stessa identica medaglia), ma io insisto... di semplice rappresentanza!
No... NON è solo un'utopia, ma un problema concreto e reale a cui la gente non pensa e che di per se è rivoluzionaria!
Perché la "rappresentanza" è rivoluzionaria?
Prima di tutto perché nasce proprio da una rivoluzione!
Poi perché in nessun governo del mondo è applicato! democratico o no... e se venisse applicato veramente le conseguenze sarebbero semplicemente rivoluzionarie.
Perché?
Perché la "rappresentanza" implica un principio e un'idea di giustizia e di uguaglianza... che se fossero applicate potrebbero cambiare il mondo.
La "rappresentanza" è anche il vero fulcro della democrazia... come la sua mancanza è un segno che non esiste la vera democrazia, ma solo una "parvenza" di ciò.
In "soldoni" per essere più chiari:
Immaginiamo che chi ci rappresenta in un governo debba per forza essere rappresentativo della sua nazione. Quindi composta da metà uomini e da metà donne (perché più o meno ogni nazione a queste proporzioni), ma anche rispettando in proporzione le varie età, calcolando le persone giovani, quelle mature e gli anziani, ma non solo... calcolando anche la percentuale per reddito e per mestieri...
Insomma fare il possibile (non l'impossibile) per avere un governo rappresentativo, bene... se ciò capitasse, sarebbe del tutto logico che ci rappresenti non solo come sesso, età e reddito... ma anche come paga base, come pensione, come rispetto per le leggi e consequenzialmente sottomissione a tale leggi, con gli stessi diritti e doveri nostri!
Questo sarebbe un vero governo rappresentativo! di cui ben pochi potrebbero dire "io non mi sento rappresentato" e pochi sentirebbero come dispregiativa la frase "questo è il governo che ci meritiamo!"... perché sia nel bene che nel male se è rappresentativo un governo (veramente) credo che tutti sentiremmo di meritarcelo, perché alla fine sono come noi.
E noi siamo come loro.
Un governo del genere potrebbe capire i nostri problemi, perché sarebbero pure i loro problemi! essendo uguali a noi... e noi potremmo capire loro, perché sarebbero rappresentativi del paese, quindi di noi.
Oggi chi può dire di sentirsi rappresentato? chi si può identificare in Berlusconi o in qualunque altro politico di questo governo e di uno precedente?
Inutile ricordare gli innumerevoli privilegi della "casta" e l'abisso che esiste fra loro e noi, della più assoluta mancanza di rappresentanza... a tutti i livelli! primo fra tutti (perché quello più evidente) il sesso di chi ci rappresenta.
Curiosa e molto psicologica la risposta che viene sempre mossa da tutti per smontare la tesi che considera giusta la rappresentanza in campo sessuale (prima di tutto), che "noi ci meritiamo il meglio" ed è meglio avere persone capaci di rappresentarci al meglio! cioè professionisti della "rappresentanza" capaci di rappresentare chiunque perché trasformisti ma che in realtà rappresentano solo loro stessi in quanto "Casta".
Mi ricordano tanto una pubblicità che dice "perché voi valete..." e in fondo è questo il messaggio subdolo che vogliono far passare, cioè che non sono rappresentativi per il bene del paese! e che noi ci meritiamo di meglio "perché valiamo"... (un trucco psicologico)
Credo che il Re Sole avrebbe detto lo stesso!
Io sogno un governo di metà uomini e di metà donne, di operai, come di studenti e di pensionati, ma anche di contadini e pescatori (non tutta fatta di laureati e commercianti vari), che possono capire i bisogni della gente perché loro stessi sono gente come noi (non come la casta, fatta di professionisti della politica, totalmente staccati dalla realtà), un governo fatto di persone capaci di vivere con lo stesso stipendio che percepiva quando lavorava e che versa gli stessi contributi per la pensione, che andrà in pensione esattamente come se stesse facendo il suo lavoro di sempre e a cui tornerà (non come la casta, con pensioni e stipendi d'oro!), un governo responsabile delle proprie azioni e che deve ubbidire alla legge (senza l'impunità, e la "licenza a commettere reati" della casta)...
Insomma sogno giustizia! ma viviamo in una "dittatura morbida" e sperare in un cambiamento spontaneo è un'utopia.
Vorrei tanto che si smettesse di rinunciare alle cose buone perché giudicate semplicemente una utopia, e si cominciasse a ragionare in termini di "giusto e sbagliato" quindi di giustizia! e se una cosa è giusta io credo bisogna crederci e portarla avanti anche se difficile da realizzare, perché semplicemente è giusto!
Rinunciarci perché è difficile, significa rinunciare a fare un pò tutto.
Rinunciare ad una vera rappresentanza perché si preferisce delle "persone capaci" (una penosa scusa per accettare una ingiustizia) è come rinunciare alla democrazia... o meglio all'idea di poterla veramente avere.
Io credo sia ora di rischiare ed essere di esempio... applicare su di noi nel piccolo quello che vorremmo da altri... per poi poter dire "noi ci siamo riusciti!", "perché voi no?"... io continuo a credere che i Meet-Up come le associazioni e le liste civiche debbano partire da questo punto ed avere questo tipo di coraggio, anche trovando soluzioni agli intoppi che si possono creare in questo modo... ma è una semplice questione di principio: "Fare ciò che è giusto!"

Alessandro de La Palme.

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